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LA STANZA DELLE DORMIENTI


Dove abita l’oblio?
Vicino alla casa del Sonno.
Sta sulla soglia di una grotta
insieme alla quiete opaca.

Stazio, Thebaidos, X, vv. 89-90




Laugelli coglie l’incanto dei corpi femminili dormienti sotto le lenzuola. Vivono dentro una luce attenuata, velata, condividendo l’ininterrotta metamorfosi da cui nascono sculture.

E’ la trascrizione delle emozioni dell’artista attraverso l’atto scultoreo e pittorico.

L’autore sottolinea  come questa pratica implichi  riflessioni e conoscenze tecniche per cui il gesto assume  il significato di un esercizio  evocativo, riflessivo e concettuale

La visione dell’artista, che emerge grazie all’insieme  delle opere collezionate nella casa-studio di  Sant’ Andrea, è in realtà assai più contrastata e sofferente  di quanto non possa apparire da queste Dormienti, solo apparentemente idilliache.

Laugelli  è ben consapevole del mondo di tormento, viltà, violenza che si cela in ogni essere e che si assimila al suo travaglio interiore. Da qui la pratica della  scultura-sonno: occhi chiusi, per lungo tempo, in silenzio, con calma artigianale, fino a superare i confini di un mondo dove la mente è libera  da ogni travaglio.

Ci si allontana dal sé e si entra nel regno del nulla. Un  nulla che non equivale al non essere, ma piuttosto è il suo contrario: è il vuoto in cui tutte le cose comunicano liberamente, è un universo dello spirito, infinito assoluto senza confini e limiti.